Foto online a tua insaputa? Vediamo tre domande chiave per decidere come agire!
Negli ultimi giorni si parla tantissimo di foto finite online ad insaputa di chi è ritratto. Scoprire che contenuti che ci riguardano circolano online per iniziativa altrui può provocarci disagi anche gravissimi. Approfondiamo quello che viene detto nel video. Precisiamo che non ci si riferisce solo a foto, ma anche video o audio. Inoltre, non per forza ci riferiamo a contenuti “intimi”: foto che rivelano la mia posizione o una mia abitudine, audio che rivelano un mio pensiero, possono essere ugualmente dannosi e lesivi della libertà personale.
Prima domanda
Questi contenuti (foto, video, audio) mi ritraggono in situazioni “particolari” o “ordinarie”? Eh già, perché se, ad esempio, mi ritraggono in atteggiamenti intimi o rivelano informazioni sulla mia salute, il Codice Privacy (art. 167, comma 2) punisce chi le tratta (es. diffonde, scarica). Non solo, nel caso di contenuti intimi anche il codice penale prevede un reato (art. 612-ter), punito con la reclusione fino a sei anni. Entrambi gli illeciti si applicano anche a condotte “domestiche”, ossia al di fuori di attività economiche.
Seconda domanda
I contenuti sono circolati in chat o gruppi amatoriali o in siti professionali? Importante perché se i contenuti sono circolati su siti riferibili ad attività economiche (qualsiasi sito non amatoriale lo è) si applica il GDPR. Questo significa che le violazioni possibili e gli strumenti di reazione si moltiplicano (ne abbiamo parlato QUI). Oltre alle conseguenze per le singole persone, il sito potrà essere sanzionato per violazioni come la mancanza di informative, di consenso, di valutazioni di impatto e tantissime altre. Inoltre, in questi casi, potete esercitare numerosi diritti (artt. 12-22 GDPR) e il Garante Privacy potrà sanzionare il sito con multe fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato (art. 84 GDPR)!
Terza domanda
Le foto che hai trovato sono state scattate o diffuse senza la tua approvazione o collaborazione? Oppure sono state decontestualizzate? Questa domanda è, ovviamente, una domanda chiave. Infatti, in alcuni casi può essere illecito anche utilizzare una foto pubblica per fini diversi da quelli per cui era stata originariamente pubblicata. Se si applica il GDPR, esiste proprio un principio generale di finalità compatibile (art. 5, par. 1, lett. b) e violarlo comporta le sanzioni di cui sopra. Diversamente, a seconda dei casi, si possono applicare i reati già citati o anche quello previsto dall’art. 617 septies del codice penale, quando non sono configurabili reati più gravi (es. stalking).
Ricordiamoci, infatti, che se è (quasi) sempre lecito registrare informazioni a cui si ha diretto accesso, ad esempio conversazioni a cui si partecipa, è sempre illecito diffonderle senza il consenso di chi è stato registrato, fotografato, ripreso, a meno che non le si stia utilizzando, con le modalità corrette, in un processo per difendersi. Non è, invece, lecito intercettare qualcuno: ad esempio, non è lecito lasciare un telefono in modalità registrazione in una stanza da cui si esce per carpirne le conversazioni.
E poi…
Non dimentichiamo, poi, che in tutti i casi in cui si può dimostrare di aver ricevuto un danno ingiusto per condotte colpevoli o dolose altrui si può chiedere il risarcimento del danno in sede civile (o i danni morali in sede penale). Se possiamo individuare il colpevole, quindi, strumenti a disposizione ce ne sono, ammesso che il gioco valga la candela e questo va sempre valutato in base alla propria sensibilità e facendosi supportare da un Avvocato esperto in contenziosi di questa natura, che hanno forti implicazioni psicologiche, oltre che quelle ovvie di natura economica.
Con tutte queste informazioni vogliamo essere d’aiuto a chi si trova in situazioni di grave disagio a causa di condotte che condanniamo pienamente. Vogliamo però anche concludere evidenziando come queste situazioni ci ricordano che la prima e più efficace difesa è la prevenzione, che si ottiene con una sana cultura della protezione dei propri dati. Perché esporre continuamente foto nostre o, peggio, dei nostri figli? Davvero è sempre così importante? Pensiamoci su.
Alla prossima e buona visione!